Cari amici,
conoscete tutti il caso di Amanda Knox e Raffaele sollecito, i due giovani accusati di aver ucciso la loro compagna di stanza, Meredith Kercher.
Dopo due condanne a 28 anni e mezzo (per lei) e 25 anni (per lui); dopo 4 anni di carcere per ingiusta detenzione; dopo 7 anni di processi; la Cassazione ha annullato la condanna di Amanda Knox e Raffaele Sollecito.
Ecco, ci troviamo davanti all’ennesimo errore giudiziario. Una storia di ordinaria ingiustizia che ha coinvolto due giovanissimi studenti che dapprima sono stati messi in carcere e solo dopo anni di ingiusta detenzione sono tornati in libertà perché riconosciuti INNOCENTI.
Magistrati che usano la carcerazione preventiva come prassi, sbattendo in carcere “presunti colpevoli” e non IL COLPEVOLE.
Vedete, amici, il carcere preventivo rappresenta la forma più drastica di privazione della libertà personale tra le misure cautelari. In ogni Paese civile, quando un soggetto viene coinvolto in un’indagine, viene prima indagato, processato e solo dopo la condanna definitiva quest’ultimo sconterà la sua pena all’interno di una struttura carceraria. In Italia funziona diversamente, nel nostro Paese in carcere ci finiscono gli indagati e/o i presunti colpevoli.
Pensate che il 43% della popolazione carceraria italiana si trova in carcere preventivo. La metà di essi viene puntualmente assolta perché i fatti non sussistono?
Ciò vuol dire che vengono dichiarati innocenti, confermando così un errore che si poteva e che si doveva evitare prima.
Dal sito: andreamavilla.it